Montichiari, 12 Novembre 2017
A seguito di un’esperienza negativa di terapia in acqua e dopo l’auspicante incontro avvenuto con la Musicoterapista Paola Citterio, Noemi l’8 Maggio 2015 ha iniziato questo “viaggio delle emozioni acquatiche” nella piscina riscaldata presente presso la Palestra California di Molinetto di Mazzano.
Noemi soffre di Tetraparesi Spastica Ipossico Ischemica, nome “ostrogoto” ed allo stesso tempo con reazioni e particolarità diverse tra i bambini che ne sono affetti: iniziare questa esperienza non è stato facile per nessuno in quanto ella stessa era terrorizzata dall’acqua sia a livello di immersione fisica che a livello di percezioni probabilmente per ricordi negativi che le facevano rivivere il momento disarmante di un parto cesareo fatto d’urgenza dopo il quale per diverso tempo è stata lontana dai suoi genitori.
Quando abbiamo iniziato a sottoporla alle terapie in acqua, Noemi era una bimba con un sonno scostante, con risvegli alle volte inconsolabili, non stava molto tempo in posizione supina in quanto questo le recava spavento per il non controllo spazio/temporale non ancora recepito appieno, faticava a mantenere attenzione se non per pochi secondi, era spesso “in chiusura” soprattutto nelle mani che teneva a pugno ed occhi e sguardo spesso spenti, in generale parecchio disturbata e disinteressata.
Nel tempo si è notato che il benessere e la confidenza con l’acqua erano divenuti motivo di rilassamento per Noemi, con il riscontro positivo per noi genitori di poterle fare un semplice bagnetto (prima impensabile), giocare con l’acqua ed addirittura poter stare in ammollo in piscina d’estate.
Oltre a tutti questi aspetti che non vanno sottovalutati (anche solo nelle piccole gestioni della cura della sua persona), Noemi ha iniziato a sorridere alla Paola stessa quando le vengono proposti strumenti o giochi che le piacciono, facendo capire per bene che ad una lezione vuole usare le gambe, una lezione le mani, un’altra ancora va studiata ed interpretata perché è imprevedibile capire e gestire il suo interesse di volta in volta.
Dopo ogni terapia si è constatato che c’è una forma di benessere generale in Lei (sia a livello idrico che articolare) che si protrae nei giorni successivi e che nel tempo ha sicuramente influito a renderla più vispa e maggiormente presente (risponde con versetti alla richiesta di qualsiasi risposta, pare ascolti con espressioni di furbizia, offesa e felicità calzanti con i momenti di vissuto quotidiano), ove oltre ad essere meno tesa ma anzi più rilassata (le mani sono completamente aperte in fase di rilassamento), Noemi dorme un po’ meglio, i tempi in posizione supina prima di lamentarsi sono aumentati dentro e fuori dall’acqua, l’attenzione è molto più interessata anche nel tenere maggiormente il capo alzato (prima spesso o sempre rivolto verso il basso), ha iniziato anche ad avere le mani più prensili ed alle volte ad accennare (talvolta riuscendo) di portarle alla bocca.
Sicuramente il complesso delle terapie che lei frequenta portano a tutto questo, ma da mamma che vivrebbe in acqua e che ritrova spesso lì il suo equilibrio, leggo nel linguaggio non verbale di Noemi e nelle sue emozioni un’arrivata amicizia con l’acqua, benessere nel sentirsi avvolta e vederla sorridere ai suoni, al canto ed alla musica che ogni volta Paola si inventa ed utilizza, arrivando addirittura a stare sola supina in acqua poggiata al tubo rotondo…un traguardo tortuoso del quale non possiamo che essere felici ed orgogliosi per il suo bene, ma anche dello splendido, armonioso, paziente, determinante, costante ed affettuoso lavoro della speciale Maestra Paola, la quale, con dolcezza, utilizza la modalità migliore per ottenere piccole cose da Noemi… vincere su lei in testardaggine!
Grazie di cuore…
I genitori di Noemi